Come lo zucchino selvatico: elogio del ritorno a scuola/2

 In I nostri ragazzi: scuola/educazione

Qualche giorno fa nel campo accanto a casa una litania di imprecazioni ha richiamato la mia attenzione: una gigantesca mietitrebbia per granoturco aveva dovuto interrompere il lavoro davanti ad una specie di vigna nel cuore del campo coltivato.

Mi avvicino e vedo una specie di rampicante, tipo zucca, cresciuto in modo lussureggiante al punto da fermare questo gigante d’acciaio e tecnologia.

Qualche tempo dopo ho percorso in bicicletta gli argini del fiume Mella e ritrovo la verde essenza che avevo visto nel campo: ovunque, di un verde intenso, a drappeggiare alberi ed argini, inghiottire sentieri.

Chiamo Ugo, amico esperto di botanica, polli e varia umanità. Scopro che la  pianta in questione, un’infestante, è il cosiddetto zucchino selvatico (Sicyos Angulatus), arrivato un paio di secoli fa dall’America come pianta ornamentale e poi diffusasi pian piano.

Vi starete chiedendo cosa ci insegna un’infestante, vero?

La capacità di adattamento al contesto,  ad esempio, puntando su quel che concretamente possiamo avere a disposizione ma per crescere e cambiare la logica di quello che abbiamo intorno: nel caso del nostro zucchino selvatico non un giardino rigoglioso ma un arido argine di un fiume o il cuore di un campo di mais accuratamente diserbato.

Fuor di metafora la vita potrà ritornare ad essere appagante nelle misura in cui sapremo mettere a frutto e dare continuità a valori concreti riscoperti come la solidarietà, o a nuove prospettive come la capacità di immaginare strade alternative nella scuola, nella società, nell’economia.

E soprattutto dovremo (ri)cominciare a vedere la connessione tra aspetti quali la questione dell’ambiente, i mutamenti climatici, le povertà diffuse e via dicendo. Spero non sfugga a nessuno il dato che questa pandemia non sia casuale ma la quarta/quinta negli ultimi vent’anni.

Il moltiplicarsi delle zoonosi, il passaggio di virus da animali all’uomo, deve farci pensare ad uno sviluppo sostenibile che ci permetta di mantenere uno certo standard di vita ma in modo consapevole e responsabile.

E in questo sviluppo la scuola è fondamentale non solo la scuola fatta di conoscenze e competenze, importanti ma  che sono a portata a portata di clic, come sapevamo già prima del Covid; la scuola che andiamo a riaprire deve diventare più di prima il luogo dell’imparare e del crescere insieme, condividendo e sviluppando valori fondanti, per far maturare, innanzitutto, l’umanità che è in ognuno di noi.

Se sapremo fare tanti piccoli passi consapevoli in questa direzione, a scuola come nelle nostre vite, saremo come lo zucchino selvatico che nasce da un seme portato dal vento, germoglia pian piano ma poi ferma mietitrebbie inesorabili, trasforma argini di fiumi e nutre le api.

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Comments
  • Elena
    Rispondi

    Che meraviglia Vittorio, grazie!!

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